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Piazza Santa Felicita


Piazza Santa Felicita


La Piazza Santa Felicita è uno slargo del centro storico di Firenze, situata in Oltrarno. Vi si accede dal via Guicciardini e da piazza dei Rossi.

Storia e descrizione

La denominazione è in riferimento alla chiesa parrocchiale che ancora oggi segna la piazza, una delle più antiche di Firenze per fondazione, sorta ai primi del V secolo in un luogo dove già due secoli prima si era stabilita la primitiva comunità cristiana della città.

Oltre all'edificio della chiesa e dei suoi annessi (su lato destro), fu determinante nel definirsi dello slargo la costruzione del trecentesco palazzo in angolo con via de' Guiciciardini dal lato verso il Ponte Vecchio, dovuto alla famiglia Rossi d'Oltrarno, che per secoli segnò con la sua presenza la zona, tanto da essere legata anche alle vicende della colonna che ugualmente caratterizza lo spazio.

Questa fabbrica, al pari dell'altra posta dal lato opposto, fu distrutta delle mine fatte brillare dall'esercito tedesco in ritirata nell'agosto del 1944, con l'intento di fare con le macerie barriera al Ponte Vecchio e impedirne l'utilizzo da parte dell'esercito alleato proveniente da sud. Le successive ricostruzioni, pur conservando le volumetrie precedenti, hanno quindi significativamente modificato il carattere antico della piazza ancora ben documentato dalle fotografie scattate prima delle distruzioni.

Per quanto riguarda la facciata della chiesa di Santa Felicita, non direttamente interessata dall'esplosione delle mine, si segnala, sulla scorta delle ricerche condotte da Maria Cristina François, come l'attuale aspetto (legato all'intervento di rinnovamento dell'intero complesso realizzato nel Settecento su progetto di Ferdinando Ruggieri) sia stato in parte condizionato dagli importanti lavori di restauro condotti sulla struttura tra il 1872 e il 1883, parzialmente sostenuti dalla Casa Reale ed eseguiti su progetto dell'architetto Giacomo Roster. In tale occasione, tra l'altro, la facciata fu rinnovata con la realizzazione della cancellata, della nuova porta di accesso alla chiesa e delle finestre del sottoportico. Nel 1874, poi, il fronte della chiesa e del relativo tratto del corridoio Vasariano fu dipinto a finti graffiti dal pittore riquadratore Davide Pucci (poi scialbati negli anni trenta del Novecento).

Negli anni quaranta del Novecento la zona fu oggetto di una campagna di scavi condotti dalla locale Soprintendenza Archeologica che portò alla luce cospicui resti della basilica e delle sepolture paleocristiane, con epigrafi funerarie attestanti la presenza in antico di una comunità cristiana di lingua greca e di provenienza siriana.

Attualmente la piazza è animata da vari esercizi commerciali ed è interessata (seppure di riflesso) dell'intenso flusso pedonale di via de' Guicciardini, arteria preferenziale anche turistica che collega Ponte Vecchio a Piazza de' Pitti.

Edifici

Gli edifici con voce propria hanno le note bibliografiche nella voce specifica.

Monumenti

Sulla strada affaccia la colonna di Santa Felicita: si tratta del fusto in granito dell'isola d'Elba di una colonna quasi sicuramente antica pertinente a un mausoleo del cimitero cristiano che qui esistette almeno dal V secolo. Esso venne eretto nuovamente nel 1381, e dal 1484 vi fu posto un capitello e un plinto sorreggente una statua di San Pietro martire su iniziativa della famiglia Rossi che qui aveva il proprio palazzo e che era particolarmente devota al santo. Da questo episodio ne nacque la leggenda che la colonna marcasse il sito dove nel 1244 Pietro coi cavalieri di Santa Maria avrebbe sconfitto una milizia catara, una vicenda sicuramente amplificata, se non del tutto inventata, similmente a quella legata alla Croce al Trebbio.

La statua crollò nel 1732 e venne sostituita da un nuovo esemplare che probabilmente subì la stessa sorte in un evento imprecisato, entro il 1842. Seppur crollata nel 1944, la colonna venne restaurata e ricollocata, col suo capitello decorato dagli stemmi dei Rossi d'Oltrarno. Sebbene poco leggibile, sul fusto si trova ancora l'iscrizione del ripristino della statua nel 1733.

Lapidi

Sotto l'Arco dei Rossi, in alto, si legge una lapide dei Signori Otto del 1642, che vietava come consueto i giochi rumorosi nei pressi del monastero:

La traslitterazione in italiano corrente è: «I Signori Otto proibiscono il gioco alla palla e tutti gli altri giochi e rumori sulle piazze di Santa Felicità (cioè sia su quella davanti alla chiesa, sia su quella laterale che corrisponde alla piazza dei Rossi) e vicino alla detta chiesa a braccia 50, sotto pena di una multa di due scudi e del loro arbitrio, con scritto nel libro dei Partiti n. 595 al capo 122, il giorno 27 agosto 1642».

Sul fusto della colonna di Santa Felicita, rivolta verso nord-ovest, è poi l'iscrizione dedicatoria del 1733, oramai difficilmente leggibile e tuttavia trascritta da Francesco Bigazzi:

Traduzione: «Dio Ottimo Massimo. Alamanno de' Rossi, figlio del cavaliere Isidoro, unico superstite dell'antica famiglia dei Rossi, sotto l'autorità della madre e tutrice Aretafila Savini, ha ripristinato la statua di san Pietro Martire, posta sull'antica colonna, crollata a causa del tempo. Anno della Salvezza 1733».

Sotto il portico di Santa Felicita si trovano due lapidi funebri. La prima è di Barduccio Chierichini, morto nel 1416, i cui discendenti lo vollero qui poi ricordare nel 1738-1739:

La traduzione è: «[Qui giace il corpo di] Barduccio Cherichini, uomo ragguardevolissimo e insigne mecenate, che dopo aver ricoperto con onore tutte le magistrature e le cariche della Repubblica Fiorentina rese l'anima a Dio all'età di 85 anni. Anno 1416. I nipoti Ottavio e Luigi Barducci Chierichini questa immagine scolpita nel marmo, la quale si trovava prima all'interno della chiesa, fecero trasferire, dopo il restauro di quella, per richiesta delle venerande monache, nell'atrio. Inoltre fecero trascrivere l'epigrafe danneggiata dal tempo, una volta collocato il sepolcro nel tempietto di famiglia, su questa lapide».

La seconda è Memoria di Ferrante Capponi, segretario della Pratica Segreta e consigliere di stato di Cosimo III, morto nel 1688, qui spostata a seguito della ricostruzione della chiesa nel 1736-1739 dall'interno, nelle vicinanze della cappella gentilizia dei Capponi:

di Ferrante

Traduzione: «A Ferrante Capponi, senatore gravissimo, comandante dei cavalieri di Santo Stefano, che ha svolto numerosi incarichi per la patria, con spiccata magnanimità, giustizia, generosità, prudenza e integrità, distintosi come generoso mecenate nella protezione delle nobili arti e nel sostegno degli illustri talenti, amministrando con integrale competenza la provincia di Pistoia sotto l'autorità, liberatore da lunghe e gravi lotte interne, conosciuto per le amicizie tra gli statisti di maggiore rilievo, ornato di giudizio e benevolenza, a Roma, nella Toscana e forse in tutto il mondo, ricevente lodi e ammirazione. Ferrante Capponi, senatore, conte e cavaliere, discepolo ed erede del suo meritevole antenato, tristemente ha posto [questa memoria], morto il 12 gennaio 1688 all’età di 77 anni».

Tabernacoli

Sotto l'arco dei Rossi si trova un tabernacolo settecentesco, con un busto di Madonna col Bambino.

Note

Bibliografia

  • Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, pp. 239-240, n. 598;
  • Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell’Arte della Stampa, 1886, pp. 109-110;
  • Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, Tipografia Barbèra, 1913, p. 48, n. 338;
  • Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, 1929, p. 40, n. 366;
  • Guglielmo Maetzke, Resti di una basilica paleocristiana in Firenze, in "Bollettino d'Arte", 1950, 35, pp. 75-77;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, pp. 348-349;
  • Piero Degl'Innocenti, Conformazione e storia della piazza fiorentina di S. Felicita, in "Studi e Documenti di Architettura", 1978, 7, pp. 15-72;
  • Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo del Comune di Firenze, terza edizione interamente rinnovata a cura di Piero Fiorelli e Maria Venturi, III voll., Firenze, Edizioni Polistampa, 2004, p. 415.
  • Theresa Flanigan, Nuns and Property. Santa Felicita and the eleventh-century development of the Florentine Oltrarno, in Italian Art, Society and Politics. A Festschrift in honor of Rab Hatfield, a cura di Barbara Deimling et al., Firenze, Syracuse University Press, 2007, pp. 11-32;
  • Francesca Fiorelli Malesci, La chiesa di Santa Felicita a Firenze, Firenze, Mandragora, 2009;
  • Maria Cristina François, Il Coretto dei Sovrani in S. Felicita: documenti e ipotesi, in ""Amici di Palazzo Pitti", Bollettino 2012 (2013), pp. 62-80.

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piazza Santa Felicita

Collegamenti esterni

  • Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Piazza Santa Felicita by Wikipedia (Historical)


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