Palazzo Zanchini-Corbinelli, poi Ridolfi, si trova in via Maggio 13 a Firenze.
Anticamente qui si trovavano le antiche case dei Corbinelli, che passarono poi agli Zanchini da Castiglionchio. Il palazzo attuale viene attribuito a Santi di Tito, al quale sarebbe stato commissionato dal senatore Giovan Battista Zanchini nella seconda metà del Cinquecento. Lo stemma degli Zanchini, catene azzurre, a croce di Sant'Andrea, in campo d'argento, è posta sull'angolo di via Sguazza. Nel 1589 Giovanni Battista Zanchini commissionò a Pietro Francavilla un Giasone da collocare nel cortile, oggi al Museo del Bargello.
Il palazzo passò ai Briganti che, nel 1843, lo vendettero al marchese Cosimo Ridolfi.
All'esterno è caratterizzato da un maestoso portale e da una doppia fila di finestre su cornici marcapiano ai piani superiori.
Il cortile interno ha un impianto ancora quattrocentesco, con un doppio loggiato sui lati opposti, uno con volte a crociera ed uno, più grande, sul lato opposto all'ingresso, con volta a botte; da qui si può accedere ad una seconda corte con un arco cieco in pietra, che forma la sagoma di una serliana.
Il palazzo è uno degli esempi più eloquenti di rigore "classicista" alla fine del Cinquecento, che ignora le novità del Manierismo, tanto che alcuni avevano ipotizzato che avesse inglobato delle preesistenze: in realtà fu l'architetto, e forse anche il committente, a rifarsi volutamente agli ideali del purismo e della misura più strettamente rinascimentale, seguendo lo stile di Baccio d'Agnolo piuttosto che dell'estroso Bernardo Buontalenti.
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