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Roland Corporation


Roland Corporation


La Roland Corporation (ローランド株式会社?, Rōrando Kabushiki Kaisha) è un gruppo societario giapponese controllante Roland MI e Roland DG. Dal 2005 la sede si è spostata ad Hamamatsu nella prefettura di Shizuoka. Possiede fabbriche in Giappone, USA, Italia, e Taiwan. Venne fondata a Osaka nel 1972 da Ikutaro Kakehashi come azienda produttrice di software, componenti e strumenti musicali elettronici e periferiche per computer come plotter. Il gruppo è formato dalla Roland DG e dalla Roland MI (che sta per musical instruments).

La Roland fu fondata con un nome occidentale in quanto Ikutaro Kakehashi aveva sentito che il nome della sua azienda precedente, la Ace Electronic Industries Inc., era spesso storpiato nella pronuncia e per questo motivo cercò un nome che suonasse bene e che potesse essere pronunciato allo stesso modo in ognuno dei maggiori mercati di export. Trovò il nome Roland nell'elenco telefonico, cercando un nome che suonasse americano tra quelli della lettera "R" perché nessun altro nome di case di produzione di strumenti musicali elettronici cominciava con questa lettera.

La Roland mette in commercio i propri prodotti sotto diverse sotto-marche, ognuna delle quali è orientata verso un'utenza diversa. La Boss Corporation è una marca usata per prodotti volti agli amatori e professionisti della chitarra, usata per pedali da chitarra, unità per effetti sonori, macchine per accompagnamenti e ritmo, e per equipaggiamento di registrazione portatile. I prodotti Edirol sono orientati verso la produzione musicale, e includono programmi per la creazione audio, mixers, altoparlanti e sistemi video. Rodgers Instruments, fondata nel 1958 come una compagnia per organi sopravvive finora come sussidiaria della Roland, ancora producendo organi elettrici, elettronici e a canne.

La Roland DG è un'azienda specializzata nella produzione di periferiche per la comunicazione visiva come plotter per il taglio vinile, plotter a getto d'inchiostro per la stampa di grande formato, incisori, frese da modellazione e scanner tridimensionali. I suoi prodotti sono diffusi nelle tipografie, centri stampa, service, cartellonisti, studi grafici, serigrafi, stampatori, incisori, scuole, accademie, negozi di gadget e centri copia. Gli stabilimenti produttivi della Roland DG Corporation si trovano ad Hamamatsu e si basano su sistemi di produzione ad isola chiamati yatai. La Roland DG è presente nel mercato italiano sin dal 1987, con l'obiettivo di fornire prodotti orientati agli operatori nel mondo della grafica, dell'incisione e della modellazione 3D. La sede principale di Roland DG Mid Europe è ad Acquaviva Picena. Nelle varie sedi sono disponibili dei demo center, che permettono di provare l'intera gamma di prodotti, la struttura di apprendimento interattivo Roland DG Academy ed il Creative Center, dove vengono esposti dei prodotti realizzabili con le periferiche Roland.

  • Roland MC-307
  • Roland Juno-106
  • Roland D-50
  • Roland JD-800
  • Roland JP-8000
  • Roland TB-303
  • Roland TR-808
  • Roland TR-909
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roland Corporation
  • Sito ufficiale, su roland.com.
  • (EN) Roland_US, su SoundCloud.

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Roland Corporation by Wikipedia (Historical)






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Keytar


Keytar


La Keytar è uno strumento musicale elettronico il cui termine inglese è formato dalla sincrasi delle parole inglesi keyboard ("tastiera") e guitar ("chitarra").

Lo strumento è stato ideato dal chitarrista Steve Masakowski e commercializzato nel 1980 dalla Moog con il nome di Moog Liberation. Il primo modello (#1001) fu comprato da Tom Schuman degli Spyro Gyra. Funziona come una comune tastiera ma che, invece di essere appoggiato su un piedistallo, deve essere imbracciato attorno al collo (come si fa con una chitarra), permettendo al musicista una più vasta gamma di movimenti.

Le Keytar ha goduto di notevole fama negli anni ottanta a causa della moda new wave-glam metal del periodo, per poi quasi cadere nel dimenticatoio.

Case che producevano Keytar erano Moog, Roland Corporation, Yamaha, Korg e Casio, ma solo poche di esse ancora ne producono; Roland e Williams sono tra queste, anche se quello della Williams ha significative differenze dal modello classico: sono presenti anche le corde, che vengono suonate dalla mano destra, mentre i tasti (solamente un'ottava) sostituiscono quello che nella chitarra è il manico e vengono suonati solo dalla mano sinistra.

Inoltre le nuove Keytar stanno puntando ad avere potenti sintetizzatori interni, mentre in passato i modelli erano soprattutto midi, eccetto rari casi. Questi modelli midi, grazie all'avvento dei computer portatili e della musica digitale, hanno subito un rinnovato interesse nelle Keytar ed un correlato aumento dei prezzi, che solo l'avvento di nuovi modelli da parte della Roland è riuscito a ridimensionare.

La prima keytar fu la Moog Liberation del 1980. È un sintetizzatore con 2 oscillatori e un singolo LFO e, per caratteristica unica, possiede un cavo che la collega ad una centralina che fornisce alimentazione e controllo CV/Gate. Sul manico possiede un filtro, modulazione, volume e un controllo del portamento. Questa keytar non vide mai un modello che la seguì.

All'inizio degli anni ottanta arrivò dalla Roland Corporation una piccola tastiera, la Roland SH-101, che disponeva di attacchi per portarla a tracolla e in quel caso forniva un piccolo appoggio a forma di manico con due controlli. Questa è però lontana dalla tipica forma che raggiungeranno le Keytar negli anni seguenti e appare più come un interessante optional per una normale tastiera.

Alla fine degli anni '80 giunse la prima keytar destinata ad un pubblico più ampio, la Yahama SHS-10, seguita un anno più tardi dalla meno fortunata Yamaha SHS-200. Questa Keytar possiede una tastiera di 32 piccoli tasti, e dispone di 25 suoni propri, mentre la successiva versione sarà da 49 tasti e 66 suoni al quale verranno aggiunte altre funzioni.

Fu proprio in quegli anni che la Keytar giunse al suo maggior successo, e l'impossibilità tecnologica di ottenere tastiere con suoni propri di qualità entro un certo peso fece sviluppare un mercato per le Keytar mute. Giunsero quindi sul mercato la Casio Az-1, Roland Axis, la Korg Rk-100 e la serie della Lync, tutti controller midi. La Roland e la Lync continuarono la serie, ma quest'ultima scomparve e lasciò il posto alla sola Roland ad andare avanti in questo settore. Negli anni novanta si sviluppò infatti quella che sarà la serie più diffusa e longeva delle keytar, la serie Ax.

La serie Ax cominciò con la Ax-1, la cui prima edizione era rossa ma fu seguita da una serie nera, che però oltre al colore non presentava altre differenze. Questo modello presenta caratteristiche molto interessanti per un controller MIDI, che la rendono ancora oggi una delle keytar più diffuse. Nel 2001, presenta al mondo la Ax-7 che, a differenza del modello precedente, introduce nuove caratteristiche fa cui spiccano il controller D-Beam, un sensore di profondità e uno schermo. Questo modello viene prodotto esclusivamente in colore bianco.

La Roland continua la sua serie solo 8 anni più tardi con la Ax-Synth. Questo è un punto di svolta per la serie, che da controller MIDI passa ad avere un sintetizzatore completo, leggero e con gli stessi interessanti controlli che già erano forniti nella Ax-7, ma tutto questo ad un prezzo elevato che la esclude ai semplici curiosi. Nel 2010, un anno più tardi, la Roland costruisce la Ax-9, detta Lucina. Questo modello non è un'innovazione della Ax-Synth né della Ax-7, ma piuttosto un modello, dalla forma nuova, che ha caratteristiche e funzioni minori rispetto alla Ax-Synth ma anche un prezzo ridotto. La pubblicità infatti pone la Lucina come un prodotto per ragazzine e ragazzi, lasciando intravedere il target a cui questo prodotto è mirato. Inoltre comincia a produrre anche una Ax-Synth nera, quando prima era solo bianca, condividendo i colori con la Lucina.

Altre speciali menzioni sono per la Junost-21 (ЮНОСТЬ-21 in cirillico russo), un sintetizzatore a tracolla russo del '91, e la Zen Riffer, controller ridotto al minimo, ma estremamente costoso perché estremamente curato nell'aspetto. Quest'ultimo è stato reso celebre da Jordan Rudess dei Dream Theater.

  • Tastiera elettronica
  • Sintetizzatore
  • Tastiera (musica)
  • Pianola
  • Melodica
  • Pianoforte
  • Moog
  • Mellotron
  • Organo Hammond
  • Campionatore
  • Sequencer
  • Drum machine
  • Pianoforte elettrico
  • Pianoforte digitale
  • Organo elettronico
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Keytar
  • Zen Riffer, l'evoluzione del Keytar (nonsolomusicablog.it), su nonsolomusicablog.it. URL consultato il 30 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2008).
  • Intervista all'inventore dello Zen Riffer., su progsounds.com. URL consultato l'11 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
  • Sito dello Zen Riffer, su zenriffer.com. URL consultato l'11 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2007).

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Keytar by Wikipedia (Historical)


Roland


Roland


  • Roland Aircraft – azienda tedesca di velivoli
  • Roland Corporation – azienda giapponese produttrice di strumenti musicali elettronici e periferiche per la stampa
  • Roland Foods Corporation – azienda americana di alimentari
Canada
  • Roland – comunità della Divisione No. 3, Manitoba
  • Roland – municipalità rurale del Manitoba
Stati Uniti d'America
  • Roland CDP della Contea di Pulaski, Arkansas
  • Roland – città della Contea di Story, Iowa
  • Roland – città della Contea di Sequoyah, Oklahoma
  • Roland – tragedia lirica di Jean-Baptiste Lully del 1685
  • Roland – tragedia lirica di Niccolò Piccinni del 1778
  • Roland – forma in diverse lingue del nome proprio di persona Rolando
  • Cristiano Roland, meglio noto come Cristiano (1976) – ex calciatore brasiliano
  • Erik Roland (1971) – ex sciatore alpino norvegese
  • Georges Roland (1922-1991) – astronomo e tennistavolista belga
  • Jannon Roland (1975) – ex cestista e allenatrice di pallacanestro statunitense
  • Jean-Marie Roland (1734-1793) – politico ed economista francese
  • Marie-Jeanne Roland de la Platière, detta Madame Roland o anche Manon Roland (1754-1793) – moglie di Jean-Marie Roland
  • Nicolas Roland (1642-1678) – presbitero francese, fondatore delle Suore del Santo Bambino Gesù
  • Paul Roland – cantautore, giornalista e scrittore britannico
  • Pauline Roland (1805-1852) – attivista, femminista e socialista francese
  • Philippe-Laurent Roland (1746-1816) – scultore francese.
  • Roland – missile SAM

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Roland JP-8000


Roland JP-8000


Il Roland JP-8000 è un sintetizzatore digitale con sintesi a modelli fisici di simulazione dei sintetizzatori analogici (Virtual Analog) realizzato da Roland Corporation nel 1997.


Il JP-8000 fu concepito per competere con altri sintetizzatori analogici virtuali dell'epoca, come l'Access Virus e il Clavia Nord Lead. Mentre la funzionalità, il suono, e l'architettura del JP-8000 si differenzia da questi altri sintetizzatori, avevano comunque tutti lo stesso scopo: ricreare il suono unico e la funzionalità dei classici sintetizzatori analogici. JP-8000 aveva diverse caratteristiche che lo distingueva dagli altri sintetizzatori analogici virtuali del tempo. In particolare, i suoi particolari tipi di oscillatori ("Feedback" e "Supersaw") e l'utilizzo di cursori, invece di manopole per modificare i vari parametri.

Nel 1998 la Roland rilasciò la versione a rack del JP-8000 chiamata JP-8080. Il JP-8080 ha combinato il motore audio di modellazione analogica del JP-8000 con delle caratteristiche supplementari, come un vocoder interno. Le patch presenti furono triplicate e vennero migliorate le prestazioni con l'aggiunta di un noise waveform supplementare, utilizzabile sull'Osc 2 mantenendo la maggior parte delle patch compatibili tra la versione rack e la JP-8000, anche se alcune di esse furono appositamente studiate solo per la versione rack. Il JP-8080 includeva anche l'effetto di distorsione.

Il Supersaw è una particolare forma d'onda creata originariamente dalla Roland per la linea di sintetizzatori JP-8000 e JP-8080. L'idea alla base del supersaw è di emulare il suono di più di un oscillatore a dente di sega, usando un unico oscillatore. La forma d'onda è descritta come un oscillatore freerun e la sua forma è prodotta da sette oscillatori a dente di sega che si desintonizzano tra di loro ad ogni periodo.

Quando la produzione del JP-8000 cessò, diverse aziende hanno incorporato l'algoritmo dell'oscillatore supersaw nei loro hardware e software di sintetizzatori. Il Superwave P8 è un esempio di sintetizzatore software VST ispirato all'architettura del JP-8000 con i suoi multipli oscillatori a dente di sega, uno dei quali è il supersaw plus, ed ha l'interfaccia grafica sullo stesso stile del JP-8000 e la variazione della forma d'onda Supersaw per 2, 4, 6 o 10 oscillatori. Nel 2005 Access Music rilasciò la sua nuova linea di sintetizzatori, la TI, la quale includeva un tipo di oscillatore chiamato Hypersaw, con funzionalità simili al oscillatore supersaw della Roland. La Roland ha continuato a produrre sintetizzatori come l'SH-201, il Roland V-Synth e il Roland V-Synth XT i quali contengono l'oscillatore supersaw.

Il supersaw ha guadagnato una grande popolarità nella musica elettronica, soprattutto nella musica trance, dove è largamente usato.

Il TG5 è la testata giornalistica di Canale 5 dal 15 settembre 1997 al 15 aprile 2018 e nuovamente dal 3 agosto 2021 ad usare il sintetizzatore Roland all'inizio della sigla di testa e di coda dell'edizione della notte e della sigla di coda dell'edizione della mattina (nei primi due anni e poi raramente lo usava all'inizio della sigla di testa di quest'ultima edizione). Dal 16 aprile 2018 al 18 aprile 2019 e nuovamente dal 28 luglio al 2 agosto 2021 all'inizio della sigla di testa e di coda dell'edizione della mattina e della notte, dal 19 aprile 2019 al 27 luglio 2021 solo all'inizio della sigla di coda dell'edizione della mattina e della notte.

  • Roland JP-8000 su Vintagesynth.com
  • Roland JP-8000 JP8000 user comments su Dancetech.com
  • [1] sito del Superwave P8

Text submitted to CC-BY-SA license. Source: Roland JP-8000 by Wikipedia (Historical)


Roland Juno-106


Roland Juno-106


Il Roland Juno-106 è un sintetizzatore analogico. Utilizza lo stesso motore sonoro del predecessore Juno 60 ma aggiunge il vasto controllo del MIDI. Venne prodotto dalla Roland Corporation in 40.000 esemplari nel periodo dal 1984 al 1988.

È definito un sintetizzatore analogico, ma ha qualcosa di diverso che lo contraddistingue dai classici sintetizzatori analogici, infatti esso sfrutta il DCO (Digitally Controlled Oscillator, 3 x MC5534A o nelle prime versioni 6 x MC5534). La generazione delle forme d'onda è analogica, ma la stabilità dell'intonazione (che è il grande problema dei synth analogici) è tenuta sotto controllo digitalmente grazie alla circuteria contenuta nei chip delle voci.

Per quanto riguarda i filtri (VCF/VCA, 6 x 80017A), non ha nulla da invidiare ad un Moog: filtro analogico LP a 4 poli (-24dB/ottava) con risonanza controllabile da zero all'auto-oscillazione, più un inconsueto filtro HP per applicazioni particolari. Mentre i sintetizzatori monofonici classici hanno di solito due o tre oscillatori per generare un suono più grasso, il Juno-106 usa il chorus incorporato per arricchire il suono di partenza. La tecnologia del chorus è basata sul Bucked Brigade Delay (BBD), ovvero un chip dedicato a ritardare il segnale a seconda di un tempo imposto esternamente. Il tempo di ritardo è comandato da un LFO. Un fatto interessante del Juno-106 è la possibilità di selezionare due tipi diversi di chorus. Infatti, all'interno del synth sono a tutti gli effetti, ne sono contenuti due separati (ma non accessibili contemporaneamente).

La pitch/mod bender programmabile può regolare tutto o individualmente il passo di DCO, il taglio di VCF ed il livello di LFO.

  • Polifonia: 6 voci
  • Oscillatori:
    • DCO (MC-5534): saw, pulse, square, noise
    • LFO: rate e delay VCF: passa alto, 24 dB/ott, non risonante - passa basso, 24 dB/ott, risonante
    • VCA: ADSR con livello e gate
  • Tastiera: 61 tasti (5 ottave)
  • Memorie: 128 patch
  • Controllo: MIDI
  • Effetti: chorus a 2 livelli

Ecco una lista dei principali artisti che hanno utilizzato ed utilizzano la Juno:

808 State, Alien Sex Fiend, Apollo 440, Art of Trance, Autechre, Bass-O-Matic, Beautiful People, Big Beat Combo, Bioshpere, Blame, Paul Bliss, Brothers in Rhythm, David Bryan, Burn Cycle Rv. 2, Cabaret Voltaire, Danny Chang, Chemical Brothers, The Christians, Dave Clayton, Crystal Method, Daft Punk, D.A.V.E. The Drummer, DDR, Depeche Mode, DNA, D.Ream, Dr. Nner, Dune, E.Naive, Eat Static, Electronic, Electronic Dream Planet, EMF, Eskimos & ypt, Extra Extra, Fatboy Slim, Frank Chickens, Frankie Goes to Hollywood, Pascal Gabriel of S'Express, Laurent Garnier, Philip Glass Ensemble, Global Communications, George Koulermos YdK, Shibuya Syndicate, The Grid, Human League, Rob Hyman degli Hooters, Incognito, Inner City, Infected Mushroom, It Bites, Izit, Jean-Michel Jarre, Jesus Jones, Joy Electric, Nabil Hawa, Kenny Larkin, Leftfield, Sean Lennon, David Lewis, Chris Liberator, Locust, Willard E. Love, Guy McAffer, Man Machine, Mansun, Men's Recovery Project - per l'album Frank Talk About Humans, George Michael, Moby, Motiv8, Chris Newman, Pulp, William Orbit, Thanatos, The Other Two, Oznic Tentacles, Mauricio Paredes, Pet Shop Boys - per la canzone Very, Rob Playford, Andrew Poppy, The Prodigy, Q, Reel 2 Reel, Rowland The Bastard, Sabres of Paradise, Ryūichi Sakamoto, Kevin Saunderson, Patrick Seymour degli Eurythmics, Shamen, Mark Shreeve, Tim Simenon dei Bomb the Bass, Soul Oddity, Sub Sub, Mick Talbot degli Style Council, Tangerine Dream, Terra Ferma, Tame Impala, David Toop, Mark Tyler, Underworld, Union Jack, Vangelis, Youth ecc.

Nel 2017, la Roland corporation produsse JU-06, una versione Boutique del synth Juno 106, con ulteriori modifiche come la possibilità di aggiornamenti via USB, ma con polifonia ridotta a 4 voci.

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roland Juno-106

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Roland TB-303


Roland TB-303


La TB-303 Bass Line è un sintetizzatore con sequenziatore incorporato. Prodotta dalla Roland Corporation dalla fine del 1981 al 1984, ha avuto un importante ruolo nell'evoluzione della musica elettronica. Il capo designer del TB-303, Tadao Kikumoto, fu anche progettista responsabile della creazione della drum machine TR-909.
Nel 2011 The Guardian inserì la commercializzazione del TB-303 nel 1981 come uno dei 50 eventi-chiave nella storia della musica dance.

La TB-303 (abbreviazione di "Transistorized Bass") fu originariamente concepita per fornire linee di basso di accompagnamento ai chitarristi durante i loro studi o le loro esercitazioni. La produzione durò solo 18 mesi circa per una produzione complessiva di appena 10.000 unità siccome fu riconosciuta come inutile allo scopo non potendo fare note ben definite. Fu solo dopo la metà degli anni Ottanta che i DJ ed i compositori di musica elettronica di Chicago cominciarono ad impiegare massicciamente la Roland 303 nell'ambito della nascente scena house.

Alla fine degli anni Ottanta ed all'inizio degli anni Novanta, con la nascita del genere acid house, il TB-303 veniva spesso velocizzata, per produrre un suono più aspro che richiamasse, appunto, un liquido acido. Esempi di questa tecnica si trovano in "Ten Ragas To a Disco Beat" di Charanjit Singh (1982), in "Acid Tracks" dei Phuture (1987), in "Acperience" degli Hardfloor (1992) ed in "Volcano" degli Interlect 3000 (1993). In altre situazioni il TB-303 veniva invece notevolmente distorto e trattato, come in "Higher State of Consciousness" di Josh Wink (1995).

La celebre sonorità "acid" è tipicamente ottenuta suonando un pattern ripetitivo di note sulla TB-303, alterando la frequenza di taglio, la risonanza e la modulazione dell'inviluppo del suono dei filtri. Il controllo dell'accento modifica il volume della nota, la risonanza del filtro e la modulazione dell'inviluppo, permettendo ulteriori variazioni nel timbro. Un effetto distorsivo, prodotto tramite un pedale per chitarra elettrica oppure facendo l'overdrive dell'input di un mixer audio, viene di solito usato per dare alla TB-303 un timbro più denso e rumoroso, con una sonorità molto più ricca di armonici.

La TB-303 dispone di un singolo oscillatore audio, che può essere configurato per produrre un'onda a dente di sega o di un'onda quadra: l'onda quadra è derivata dall'onda a dente di sega attraverso un semplice circuito generatore di forme d'onda ad un solo transistor. Lo strumento include anche un semplice generatore di inviluppo, con un solo controllo decay. La macchina include anche filtro Lowpass, con attenuazione -18dB per ottava, e controlli per frequenza di taglio, risonanza e parametri di modulazione. Inoltre dispone di uscite CV e GATE che permettono di inviare dati per il controllo di sintetizzatori esterni, inviando il segnale di cv all'intonazione di un oscillatore, o un filtro controllato in tensione e il segnale di GATE ad un generatore di inviluppo. Va infine detto che si tratta di uno strumento pre-midi, che per essere sincronizzato con moduli esterni adotta la tecnologia denominata 'dyn sync'. In caso quindi voglia essere sincronizzata coi sistemi moderni, si avrà bisogno di un convertitore di segnale dyn sync - midi.

Il sequencer TB-303 ha alcune caratteristiche uniche che contribuiscono al suo suono caratteristico. Durante la programmazione di una sequenza, l'utente può stabilire se una nota debba essere accentata e se essa debba avere portamento, inteso come una transizione fluida verso la nota seguente. La circuiteria del portamento impiega una porzione fissa di tempo, che significa che qualsiasi sia l'intervallo tra le note, il tempo necessario per arrivare all'intonazione giusta è sempre lo stesso. La circuiteria dell'accento, oltre ad aumentare l'ampiezza di una nota, enfatizza anche il taglio e la risonanza, producendo un caratteristico suono "wow" con le impostazioni di risonanza settate sul massimo. La Roland si riferisce a questo parlando di "circuito gimmick".

Lo strumento è caratterizzato una metodologia di inserimento dei dati relativi alle note nel sequencer strutturato in 16 step programmabili, 64 patterns e 7 songs: una caratteristica notoriamente molto difficile da padroneggiare e che spesso porta ad inserire delle sequenze diverse da quelle che si avevano in mente. C'è anche chi sfrutta la "modalità guasto" (failure mode), che subentra in caso di cali di tensione (ad esempio togliendo le batterie) e che provoca un rimescolamento casuale dei patterns memorizzati.

Ci sono state diverse modifiche al progetto TB-303 originale, come il "Devilfish", "Acidlab", Kenton e "Borg": si tratta di versioni che in genere offrono parametri aggiuntivi o il controllo esterno di quelli originali (tramite CV input), o di altri effetti che consentono di modificare il timbro complessivo (come overdrive o frequency/ring modulation), oltre magari alla sostituzione fisica della porta dyn sync con quella midi, aggiornandola a tutto l'hardware moderno.

Attorno alla metà degli anni Novanta si assistette ad un aumento, nell'ambito della scena musicale dance elettronica, della domanda di TB-303. Dato che ne erano stati prodotti veramente pochi, molte piccole compagnie cominciarono a progettare propri sintetizzatori che emulassero in qualche modo il TB-303. Questa ondata di cloni ebbe inizio con una società chiamata "Novation Electronic Music Systems", che nel 1994 mise in distribuzione la tastiera portatile "Bass Station". Molti altri cloni seguirono, tra cui il "777" della Future Retro, la "TeeBee" della Syntecno, la "MS-404" della Doepfer, la "MB33" della MAM, la "FB-383" della Freebass, la "Revolution" della Future Retro, la "Bassline" della Acidlab, la "ML-303" della Acidcode, la "TM3030" della Oakley, la "x0xb0x" della Ladyada, il "Trans-Bass-Xpress" della Analogue Solutions e la "MAB-303" della Will Systems. A seguito della crescente diffusione di questi cloni, nel 1996 la Roland, produttrice del TB-303 originale, decise finalmente di prenderne atto e di produrre una nuova versione del proprio prodotto, il MC-303 Groovebox. Nonostante gli sforzi della Roland, il loro "clone" del 303 si rivelò essere un prodotto totalmente nuovo, che non aveva praticamente niente a che vedere con il TB-303 originale, se si escludono alcuni samples di basso ed il caratteristico design dell'interfaccia. La differenza più evidente era lo sfruttamento di un economico sintetizzatore digitale rispetto alla circuitazione analogica del TB-303.

Dal 1997 cominciarono a prendere piede i sintetizzatori software. Un programma notevole fu l'emulatore ReBirth RB-338 prodotto dalla Propellerhead Software. Un software che conobbe presto larga diffusione, fornendo la possibilità di riprodurre in modo molto economico le sonorità del TB-303 classico, delle drum machines TR-808 e più tardi della TR-909, senza dover investire in hardware. La Roland contattò la Propellerhead per comunicare loro un ufficioso "pollice alto" che la Propellerhead considerò di fatto come sigillo di approvazione della compagnia per il loro prodotto. Dal 2005 la Propellerhead Software ha interrotto l'assistenza per ReBirth, che è diventato un software libero scaricabile gratuitamente dal Rebirth Museum. Nel 2010 fu però distribuita una nuova versione a pagamento per iPhone e iPad della Apple, in grado di sfruttare le caratteristiche touch di questi apparecchi. Un clone software particolarmente riuscito è anche il plugin "Bass Line" per AudioRealism.

Un clone recente, o per meglio dire la "replica" (ma non nell'aspetto), è una soluzione hardware fai-da-te chiamata "x0xbox", che usa gran parte delle componenti originali del sintetizzatore ed è quindi in grado di riprodurre dei suoni molto vicini all'originale, spesso identici. La sezione del sequencer differisce però da quella del TB-303 in quanto presenta anche dei supporti per le interfacce MIDI e USB. In aggiunta va detto che se non si hanno le specifiche competenze tecniche, non è molto semplice da montare, ma se ne possono facilmente trovare (tramite internet) di già assemblate, sia nuove che usate. Infine, ancora più recente della x0xbox, è la TT 303 prodotta dalla Cyclone, che non solo a livello di componentistica interna ma anche a livello di aspetto esteriore, è praticamente quasi identica al TB-303 originale, differendo soltanto per qualche indicazione sul pannello front per via del fatto di integrare il MIDI, trattandosi di strumento moderno. Anche il sintetizzatore virtuale "Massive" della Native Instrument contiene un filtro modellato su quello del TB-303, permettendo all'utente di creare suoni "acidi" molto simili al timbro originale Roland, ribadendo però che il miglior clone virtuale resta l'ABL della Audiorealism, oggi giunto alla seconda versione. Nel marzo del 2019 il sistema per affittare mensilmente una serie di plug-in della Roland chiamato Roland Cloud aggiunge il plug-in TB-303 Cloud che sfruttando la tecnologia ACV – Analog Circuit Behavior supera notevolmente di qualità sonora l'ABL della Audiorealism. Un’altra interessante replica hardware è il MAM MB33 Retro, completamente fabbricato in Germania.

Merita una citazione anche il MC-202 MicroComposer sempre della Roland, un sintetizzatore/sequencer analogico mono, distribuito nel 1983. Non può essere considerato un vero e proprio clone del TB-303 ma vi è comunque molto legato. È simile anche al sintetizzatore SH-101, provvisto di un oscillatore controllato in tensione con onde sia a dente di sega che quadre, ed un filtro di risonanza a -18db, il tutto in circuteria analogica.

Infine a Marzo 2014 la stessa Roland riprende in mano la situazione e stupisce il mondo intero con la serie 'AIRA' in cui la TB-303 viene adeguatamente emulata in digitale (grazie alla nuova tecnologia Roland chiamata ACB, Analog Circuit Behavior)e va detto, in maniera molto più credibile rispetto al poco fortunato MC-303, aggiungendo inoltre un touch panel che semplifica la scrittura dei pattern e la performance in real time, più varie innovazioni tra cui va menzionato almeno lo 'scatter', una sorta di multieffetto controllabile tramite il touchpad. Non a caso il nome TB-3, 'Touch Bassline'. Stavolta la Roland pare abbia fatto di nuovo centro, dato che parallelamente con lo stesso principio è andata a rinnovare e riproporre le mitiche TR-808 e 909 in un'unica nuova e molto arricchita groovebox, la TR-8 e la più aggiornata TR-8S. Stesso principio per il sintetizzatore SH-101, prima rimpiazzato dal Gaia e poi dal 'System-1 Plug Out Synthesizer', un virtual dal concetto innovativo capace di emulare varie circuiterie dei più famosi (e costosi) suoi predecessori come per esempio lo storico 'System-100'.

Nell'autunno 2019, la tedesca Behringer presenta il clone TD3, sviluppato da un team italiano, disponibile in 3 colorazioni differenti (silver, blue, red) e dotato di interfaccia MIDI e USB. A differenza dell'originale, il filtro passabasso non ha una pendenza 18 db/ottava ma 24 db/ottava.La stessa Behringer ha poi rilasciato nell'estate del 2021 un ulteriore clone la Td 3 Mo (Modded Out) una versione modificata che in pratica clona la Tb 303 nella versione modificata Devilfish, la seguente modifica aggiungeva piú varietà al suono e riusciva a dare maggiori filtri sub armonici e risonanze era e rimane una delle mod più ricercate dai produttori di Acid House,Acid Techno,Trance,Ambient,Freetekno e Big Beat.

Nel 2022 inaspettatamente la Donner si immette sul mercato dei synth creando un ulteriore clone la B1,caratterizzata da un approccio più semplificato alla programmazione la B1 offre un arpeggiatore un delay un saturore (per distorcere o dare piú spessore al suono stesso) e una tastiera pù ampia doppiando la 303 originale.

  • Il TB-303 è il soggetto del primo singolo di Fatboy Slim, Everybody Needs a 303.
  • Il TB-303 è il soggetto di un brano di Showtek, My 303.
  • Il TB-303 ed il TR-909 sono usati meticolosamente in Three O' Three dei Public Energy (1992, #STR 3492).
  • Il TB-303 è stato usato dai Daft Punk per il brano Da Funk nel loro album Homework.
  • Al TB-303 fanno riferimento Dub FX e Sirius nella loro canzone "Slope of the famous TB-303", dall'album 'A Crossworlds'.
  • Il TB-303 è il soggetto del brano di Nicky Romero intitolato Generation 303.
  • Il TB-303 è stato usato da Nari & Milani per il brano Kendo.
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roland TB-303

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